Contatti

 

18 pensieri su “Contatti

  1. Liebe Verena,
    toll, daß Du das Internet nun auch als Plattform nutzt. Leider gestaltet sich das Treffen mit anderen aus dem Berner Kurs gerade als etwas schwierig, aber wir bleiben dran.
    Der Salzburger Kurs gibt noch mal gute Gedankenanstöße, hoffe, dich da vielleicht auch mal zu treffen.
    Herzliche Grüße und schöne Wintertage
    Birgit

  2. buongiorno! sono alla mia seconda esperienza di maternità e desidero farle sapere che sto leggendo il suo meraviglioso “venire al mondo e dare alla luce”. Le sue parole mi commuovono di riga in riga (sì sì saranno anche gli ormoni) tanto che a volte diventa difficile proseguire per l’emozione che mi gonfia il cuore. Il ricordo dei momenti che ho vissuto quando è nata mia figlia rincorre i suoi pensieri e questo mi fa rivivere la sensazione di orgoglio di me stessa che mai in nessuna altra occasione ho provato in modo così intenso ed unico. Per questo desidero ringraziarla dal profondo del cuore.
    Un saluto e un sorriso da Venezia
    Elisa

  3. Cara Verena,
    sono alla mia prima gravidanza e ho letto con grande emozione e partecipazione il suo “Venire al mondo e dare alla luce”. Sono intenzionata a vivere un parto il più possibile naturale e l’ospedale della città in cui vivo (San Benedetto del Tronto, AP) sembra offrire le condizioni necessarie, fortunatamente, perché non posso permettermi di partorire in una clinica privata. L’unica cosa che mi preoccupa è l’abitudine di intervenire con l’INDUZIONE AL PARTO tramite un apposito gel, a partire dal decimo giorno dopo la “scadenza” del periodo calcolato per la gravidanza. Mi potrebbe dare qualche informazione al proposito? Posso rifiutare l’induzione e attendere l’inizio naturale del parto? Quand’è che l’induzione è davvero necessaria?
    Spero di ottenere una sua risposta… entro il 25 luglio!
    Grazie di cuore per il suo lavoro e buon proseguimento,

    Viola

  4. Salve Cara Verena
    Le scrivo per chiederle un consiglio. Sono una ragazza di 25 anni laureata in antropologia culturale. Recentemente ho realizzato, mettendo insieme tutti i tasselli del mio percorso-vita, che volevo diventare ostetrica. Volevo far qualcosa per migliorare questa società cominciando appunto dal far nascere degli individui con amore, attenzione, calma e soprattutto in modo naturale. Mi piacerebbe le donne ritrovassero l’unione perduta con il loro corpo e quindi con il magnifico momento del parto.
    Volevo quindi chiederle se potrebbe consigliarmi un corso più simile a ciò che cerco, un corso di laurea o una scuola in ostetricia che si distacchi dal percorso tradizionale e standard, in qualsiasi parte del mondo in cui si possa studiare in inglese.
    grazie mille e buona giornata
    Semira

  5. Buongiorno Verena sono una studentessa del corso di laurea in ostetricia e sto preparando la tesi di laurea sul tema dell’ “ostetrica di famiglia” e sto leggendo il tuo libro “salute e nascita” dove ho trovato molti spunti su questo tema.Vorrei chiederti consigli od altra documentazione idonea per migliorare e ampliare la mia tesi.
    Grazie in anticipo
    Martina
    martina

    • su D&D n. 76 “Ostetriche insieme” c’è l’unico progetto italiano esistente. Altrimenti devi riferirti ai progetti inglesi che sono citati in salute e nascita, soprattutto il progetto “shure start”che trovi su internet e che ha dato ottimi risultati. Un autrice che fa ricerca sullo stress e sugli effetti della violenza in famiglia porta delle ricerche sul positivo effetto di sostegno nei primi giorni del puerperio rispetto alla riduzione di tale violenza. Il libro si chiama. The tending instinct, di S. Taylor 2001. Puoi anche attingere a tutte le ricerche sul sostegno di Hodnett.
      Verena

  6. Gentilissima Verena! mia mamma ostetrica da 40 anni al Burlo Garofolo di Trieste mi ha dato il Suo libro “venire al mondo dare alla luce” l ho letto tre volte..all inizio meta e fine gravidanza! le emozioni i pensieri sono stati via via diversi ma quello che volevo dirle è che grazie al suo libro bellissimo, vero e profondo ho partorito la mia piccola in casa ! proprio assieme a mia mamma ed a una collega di vecchia data!! è stata un esperienza intima bellissima, la più bella di tutta la mia vita! grazie !!

  7. Hello,

    My husband and I have recently moved to Italy with our 3 small children. We are located in Siena. I have had all three of our boys (ages 3,2 and 1) at home in the USA. I am currently 5 months pregnant with our 4th child. I am looking for a homebirth midwife near Siena, Italy. Do you have anyone that you could recommend to me? I want everything to be as natural as possible before, during and after the birth. I was excited when I found this webpage and the work that is being done to train others in midwifery, which I myself am currently beginning to study as well.
    Thank you for your time,
    Kristan

  8. I due articoli che seguono (insieme ad altri) sono il risultato di un progetto europeo e di uno della Comp. di San Paolo. Essi affrontano il problema delle patologie neurogene (e successiva incontinenza) da episiotomia. Sto cercando partners italiani interessati a proseguire questa ricerca e a disseminare questi risultati in Italia tramite corsi e seminari. Posso inviare, su richiesta, copia degli articoli citati sotto.

    Cordialmente,
    Prof Roberto Merletti, roberto.merletti@polito.it, tel 011 0907756, cell 3471613643

    1. Cescon C, Raimondi EE, Začesta V, Drusany-Starič K, Martsidis K, Merletti R. Characterization of the motor units of the external anal sphincter in pregnant women with multichannel surface EMG. Int Urogynecol J. 2014 Aug;25(8):1097-103.
    2. Cescon C, Riva D, Začesta V, Drusany-Starič K, Martsidis K, Protsepko O, Baessler K, Merletti R. Effect of vaginal delivery on the external anal sphincter muscle innervation pattern evaluated by multichannel surface EMG: results of the multicentre study TASI-2. Int Urogynecol J. 2014 Nov;25(11):1491-9.

  9. Buon giorno Verena!
    Sono un’ostetrica della provincia di Bolzano, ho già seguito un paio di corsi con te.
    Mi sto rivolgendo sempre di più alla salutogenesi femminile, ma al di fuori della fase gravidanza/parto. Volevo quindi chiederti se forse sei a conoscenza di formazioni o corsi validi su questa area? Anche in madrelingua tedesca, dato che sono bilingue.
    Grazie e cari saluti,
    Gaia Mureda

  10. Buonasera Verena,
    ho bisogno di un consiglio…non riesco a superare i ricordi traumatici del mio parto… per non parlare del fatto che mi vergogno molto per questo perché, nonostante tutto, mi ritrovo ad essere madre di un bambino stupendo e questo è un privilegio che non a tutte è concesso. Come posso fare?…. grazie e scusi il disturbo

    • se ha un ricordo traumatico del suo parto lo deve considerare un problema di salute globale che ha bisogno di essere curato. Un’ostetrica può aiutarla a capire meglio le circostanze, un counselor o una psicologa possono aiutarla a elaborare la sua esperienza e a trasformarla in qualcosa di positivo.E’ importante per lei, per il suo bambino, per la sua famiglia e per un eventuale futuro bambino.Si può guarire!

  11. Buongiorno, ho letto con molto interesse il vostro articolo sul Coping del bambino che mi ha confermato alcuni sospetti che avevo in merito ai problemi della mia bambina. Mia figlia è mia figlia al 200% ma non è nata da me. E’ stata adottata prima del compimento del primo anno di vita. La bambina presenta uno stato di agitazione quasi costante nonostante tutti i nostri tentativi di tenere il suo livello di cortisolo basso con attività tranquille, ritmi e routine costanti, buon sonno. Temiamo che nell’arco della sua vita prenatale molti fattori di distress si siano verificati, a partire da un concepimento, fortunatamente non violento, ma comunque inserito in un contesto di relazione occasionale, per proseguire con una gravidanza sotto l’insegna di un notevole distress nella madre biologica e nel contesto ambientale familiare, totale assenza paterna, passando per una nascita prematura ed un parto non semplice. E già così siamo a 3 traumi 🙁 A seguire l’allontanamento dalla madre, l’affidamento provvisorio per alcuni mesi e infine l’arrivo in famiglia. Altri due traumi di abbandono quindi. Come stupirsi che sia agitata e non sempre in grado di controllare emozioni e comportamenti? La domanda ora è cosa possiamo fare per aiutarla? Se come si evince nell’articolo è probabile che a tutt’oggi, a distanza di 7 anni, il suo livello di cortisolo sia sempre troppo elevato, il ritmo circadiano dello stesso disfunzionale, come riparare? Esistono terapie che possano essere di aiuto? Grazie

    • La struttura di base non si può cambire, ma a questi bambini può aiutare molto qualsisi attività che produca un rilassamento profondo, fatta regolarmente, settimanalmente e per alcune cose quotidianamente, oltre alla protezione dall’esposizione a troppi stimoli. Tra queste attività ci sono i rilassamenti in acqua come lo watsu o simili, il massaggio, la musica, forse anche la danza (musica e movimento), il metodo Tomatis che incide sui vissuto prenatali come anche il massaggio metamorfico. A sette anni ci sono anche alcune arti marziali che aiutano a scaricare la tensione e però lavorano anche sulla centratura. La scelta dipende anche dalle tendenze della bambina, dev’essere qualcosa che le piace. Se la bambina è con voi da così piccola, sicuramente ha avuto comunque dei benefici rispetto alla sua storia. L’amore è il balsamo migliore.

  12. Salve dott.ssa Schmid, sono una studentessa del corso di laurea in Ostetricia e sto preparando una tesi sulle tecniche naturali per la gestione del dolore. Ho letto il suo libro, “voglia di parto”, ed è stato da lì che ho tratto ispirazione, l’ho trovato veramente entusiasmante. Volevo espandere l’argomentazione e affrontare il discorso dell’ipoalgesia fisiologica nelle donne con patologie che comportano al momento del travaglio dolore di entità o intensità differente rispetto al classico dolore da travaglio. Saprebbe consigliarmi qualche testo o studio per un possibile riferimento?
    Grazie in anticipo.

    • non conosco testi specifici, ma i metodi esposti nel mio libro “Voglia di parto” possono essere applicati a qualunque situazione di dolore, anche a dolore patologico, dato che non hanno effetti collaterali negativi. Inoltre i metodi fisiologici si possono combinare con quelli medici.

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