Un interessante articolo comparso su D di Repubblica l’11 febbraio parla della sindrome da deficit di natura, osservata in bambini cinesi cresciuti nelle megalopoli moderne. Studiati per 10 anni, questi bambini, che non hanno mai visto un animale, toccato un filo d’erba, fatto esperienze sensoriali nella natura, che però sanno usare benissimo computer e strumenti tecnologici e sanno tutto, sono stati trovati privi della conoscenza dei meccanismi della vita. Nella ricerca sono infatti stati trovati con sette volte meno possibilità di successo nella vita, più indisciplinati, più dipendenti, incapaci di prendere delle iniziative, più aggressivi, meno capaci di concentrarsi, più fragili fisicamente, meno stabili nella mente, più tristi e più isolati. Gli studioso concludono che solo l’attività nell’ambiente può costruire la personalità, assicurando uno sviluppo completo dell’essere umano.
Se questo succede ai bambini, che dire delle donne che formano la vita, il bambino? Come si fa senza il contributo della natura, allontanata dalle sale parto e dai percorsi in gravidanza e demonizzata come “talebana” o “new age”?
La moderna fisiologia sa che il bambino in utero si forma e costruisce le sue prime esperienze attraverso i sensi: il gusto, l’olfatto, il tatto, l’udito e le immagini mentali. Il suo stesso cervello si forma sugli stimoli sensoriali e motori. Movimento e percezione sono i mattoni del corpo umano. E di sensorialità e movimento ha bisogno nel crescere (oltre naturalmente all’amore).
Per tantissimi anni ho offerto alle donne in attesa, durante il parto e anche dopo un lavoro sia attivo/corporeo che passivo-ricettivo attraverso il tocco basato sugli elementi della natura, intesi sia come archetipi che come elementi concreti (terra, acqua, fuoco, aria). Mi ha sempre stupito la grande ricettività delle mamme e dei bambini e la grande efficacia del trattamento con gli elementi della natura nel armonizzare le gravidanze difficili e spesso anche correggere delle patologie o disfunzioni.
Gli elementi della natura fanno parte delle medicine antichissime come quelle cinesi, ayurvediche e anche di meno antiche come l’omeopatia, la naturopatia, la medicina di Paracelso, Ippocrate e altri ancora. Queste medicine funzionano perché noi siamo costruiti con gli elementi della natura e funzioniamo insieme al nostro ambiente naturale.
Allearsi con gli elementi della natura significa quindi creare salute e una maggiore capacità di interagire con l’evento maternità. Li puoi semplicemente integrare, cercandoli nella natura, osservandoli e interiorizzando le loro dinamica: il vento, il fuoco, il sole e calore, le acque, la terra. Si comportano uguale a noi. Sono specchi e nutrimento.
Conoscere profondamente la legge degli elementi e ricorrere al loro aiuto per armonizzare il travaglio e il parto, agiscono e favoriscono lo sbocciare della fisiologia anche in situazioni difficili ….Straordinario!